Modi di dire. Oggi parliamo della testa! Голова. Устойчивые выражения в итальянском.





А вы часто сохраняете холодный ум, теряете ли вы голову от любви и бывает ли она квадратная (голова, конечно)? Звучит несколько странно? А вот и нет! Все эти выражения мы используем в повседневной речи. Множество из них к нам пришло из латыни, наследником которого является итальянский. Какие-то фразы несколько видоизменились. А какие-то остались неизменными. Мы в этом скоро убедимся:

1. scommetterci la testa — ручаться головой (дословно поспорить на голову)

2. montarsi la testa — задрать нос, задаваться

3. fare la testa come un pallone — делать из головы шар, в русском языке это скорее «голова пухнет»

4. perdere la testa — терять голову

5. essere una testa calda — буквально быть горячей головой, в русском ближе к «кровь ударила в голову»

6. mettere qualcosa in testa — вбить в голову

Посмотрим на примерах и попробуйте перевести:

1. Ma sì, ci scommetto la testa! 2. Secondo me Antonio si è montato la testa. Spera di comprare una Ferrari e andare a vivere a Miami. 3. Non ce la faccio più! Mi hai fatto la testa come un pallone. 4. Maria è una bella ragazza da perdere la testa. 5. Francesco è una testa calda. È meglio stargli lontano perché usa troppo le mani. 6. Anna si è messa in testa che io sia innamorato di lei, ma per me è soltanto un’amica.

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Incontri con stranieri/ Встречи с иностранцами / диалоги

Inostr_600x450Lezione undici.

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Incontri con stranieri.
Prima parte.
Qui a Venezia si sentono le lingue dei tutti paesi del mondo. Oggi pomeriggio porterò una coppia tedesca a Ca Rezzonico e alla chiesa dei Frari. Domani arriverà un gruppo di turisti americani in un albergo qui vicino. La direzione mi ha detto che rimanderà qui. Io e miei colleghi li partiremo a fare il solito giro del Canal Grande. Ma anche dei clienti italiani. O, ci ne sono due in arrivo una coppia di mezz’età. Lui le parla sottovoce e le offre il braccio per scende lo scalino.
Seconda parte. In gondola.
— Sa che i nostri vicini di camera sono greci. Sono arrivati ieri e partiranno fra una settimana per Parigi. — Hai parlato loro in Italiano? — Sì, lo sanno un po’ tutti i due. — Sei contenta di questo giretto in gondola? — Sì, è proprio un regalo romantico per il mio compleanno. — Ecco il Ponte di Rialto. — Perché non scendiamo qui? Vorrei vedere il mercato di pesce.

— Fa troppo caldo adesso. Ci tornerete domani mattina tu e i ragazzi mentre io scriverò rapporto sul caso perone. — Ma domani partiamo per Firenze? — O che testa! — Allora adesso andiamo a Rialto.
Al mercato dei pesce.
— Gamberetti, cozze, vongole, roba fresca pescata sta notte. — Quanto vengono gli scampi? — Tutto a buon mercato. Quanti ne vuole? — Mezzo chilo e due belle sogliole. — Pesce di prima qualità. Ce ne per tutti.Due bel pesce da fare in bianco, signora? — No, grazie, siamo solo di passaggio qui. — Scusi, sa da che parte dobbiamo andare Ca’Pesaro? — Sì, andate fino in fondo alla pescaria e girate a sinistra dopo il ponte, poi domandate di nuova.
Alla fermata del vaporetto.
— Dove si fanno i biglietti? — Qui alla fermata, prima di salire. — C’è una signora francese che non lo sa e fa una gran confusione. Come si dice «pagare prima» in Francese? — Come sei agitata Maria-Teresa! Non vedi il biglietario le ha già dato il biglietto e lei ha fatto un bel sorriso. — Ecco il vaporetto. Ma ci hanno sbarcato il passaggio. Che cosa vuol dire? — Calma, calma. Vuol dire che prima scenderanno gli altri passeggeri e poi ci apriranno il passaggio e saliremo noi.
Di ritorno dal Lido.
— Finalmente ho fatto una bella nuotata e ho preso un po’ di sole. — C’è un signore che ti fa cenno  di saluto. Lo conosci? — Dove? È un inglese che sta in nostro albergo. Le ho parlato sta mattina a colazione. — In Inglese? — Si capisce, lo so abbastanza bene ormai. — Già è vero. Tu e papà avete il dono delle lingue. Quanti ne sapete? — Sappiamo l’Inglese e il Tedesco e papà sa anche l’Olandese e lo Spagnolo.
Terza parte. Una guida in San Marco.
— Prego signori, da questa parte i mosaici si vedono meglio di qui. — Scusi, quanti ce ne sono? — Ce ne sono cinque sulla facciata esterna, uno per ogni arca. — Di che stile la basilica? — Un momento, per favore. La signorina tedesca mi ha chiesto qualcosa. — Anche questi signori spagnoli vogliano fare una domanda. — Calma, calma, una lingua per volta. — Che poliglotta! Quante lingue sa Lei?
A Esolo.
— Allora chi viene a fare un giro a motoscafo? — Non so. Rosella mi ha detto che resterà a Mestre tutto il giorno. — Le hai parlato stamattina? — Sì, dieci minuti fa al telefono. — E Marco? — Non gli ho ancora telefonato, ma deve essere occupato oggi. — Non conosci altre persone qui a Esolo? — Ne conosco tante. Proverò  telefonare a due francese che ho conosciuto la settimana scorsa.