Осваиваем диалоги. A Torino.

В гостях 🙂

Lezione cinque. Quinta lezione. A Torino. (аудио)

Prima parte. Sono Franco Moretti un vecchio amico di Paolo. Abito a Torino con mia moglie e le mie due figlie. La nostra casa è una villetta a due piani. E circo andata da un giardino al inglese con rose e molti alberi. È in collina. E perciò abbiamo una bella vista sull po’ e su i giardini del lungo fiume. Oggi abbiamo degli amici a pranzo Paolo e Maria Teresa di ritorno dall’Olanda. Vediamo un po’. Tutto è pronto. Aperitivi, vino, a..! Devo chiudere le persiane, fa molto caldo oggi. Dopo pranzo possiamo andare a giardino all’ombra. È già l’una e quattro. Tra poco arrivano gli ospiti.
Seconda parte. Alla fine del pranzo.
— Prendiamo il caffè in giardino? Un liquore, signora? Paolo? Sì, grazie. — Faccio io Franco, mentre tu porti le sedie fuori. Posso aiutare a lavare i piatti? — No, signora, grazie. Ho la lavapiatti. — Allora possiamo spare chiare insieme. — Va bene. Allora mettiamo le posate, i piatti e i bicchieri sul carrello. E lasciamo qui il sale e il pepe. — Io porto il vassoio con le tazze per il caffè. — La cucina è qui a sinistra.
La casa dei Moretti.
— Com’è grande questo soggiorno. — Ne piace? — Sì! È bello avere tanto spazio intorno. Qui al pian terreno, quante stanze avete? Il soggiorno, la sala da pranzo, la cucina, e lo studio di mio marito. — E al piano di sopra? — Ci sono le camere da letto e il bagno. — Sono le Sue bambine in questa fotografia? — Sì, con mio padre e mia madre. — E oggi dove sono? — A Stresa, prendono il vaporetto e fanno giro del lago. E Suoi ragazzi, come stanno? — Sua figlia ha ancora esami? — No è quasi alla fine. Ma tutti i due sono un po’ stanchi in questo periodo. Hanno bisogna di vacanze.
In giardino.
— Curi tu il giardino, Franco? — No, fa quasi tutto mia moglie. Coltiva fiori di ogni tipo. — Siete fortunati ad avere un giardino, quasi tutti a Torino vivono in appartamenti. — Sì, purtroppo in centro non c’è spazio per il verde e alla periferia ci sono tante fabbriche. — Costa molta una casa così? — A dire la verità, questa è degli zii di Lucia, vogliono pochissimo da affitto.
È ora di andare.
— Sono le cinque meno quarto, Paolo. Dobbiamo proprio andare. — Hai ragione. Che peccato. Stiamo così bene qui al fresco. — Non volete restare ancora un po? Dopo tutto siete in vacanze? — No, grazie. Sei molto gentile. Ma vogliamo ancora fare delle commissioni prima delle otto. — Prendete il tram per andare in centro. — No, com’è il taxi, facciamo più in fretta. C’è una stazione di taxi qui vicino? — No, bisogna di telefonare. — Se permetti? — Prego. Il telefono è in fondo al corridoio. — Che numero devo fare? — Se guardi sul tavolino, c’è la guida telefonica.
Terza parte. Un invito a cena.
— Domani sera invito degli amici a cena. Siete liberi voi? Sì, signora, grazie. Suo marito non è a fuori città? — No, no. È libero. — Va bene verso le otto e un quarto? Sì, alle otto e un quarto, otto e mezzo. Secondo il traffico. — Certamente. Non c’è fretta. — Bene. Grazie, allora. E arrivederci.
Un taxi.
— Che cosa fai, mamma? — Cerco di numero il telefono dei taxi. — Non è necessario, possiamo prendere il tram. — Ma con il taxi facciamo più in fretta.

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