Lezione dodici. Dodicesima lezione.
Conversazione a ristorante.
Prima parte.
I miei futuri suoceri sono arrivati venerdì scorso e stanno a casa mia. Ma io non sono ancora reuscito a passare mezza giornata solo con Giovanna. Basta! Oggi è sabato e non lavoro. Andremo fuori a pranzo noi due soli. E potremo a parlare un po’ delle nostre cose. Giovanna è sempre bloccata a Turino da quei bene detti studi. Devo convincerla a finirli presto e a fissare la data di questo matrimonio. E voglio trovarle subito un lavoro qui a Firenze. Vado a cercarla. O! Eccola! Sta leggendo il giornale.
Seconda parte. Al ristorante.
— Desiderano signori. — Hai scelto, Giovanna? — Un momento, sto guardando il menu. — Gli antipasti. Eccoli! Vorrei un antipasto misto. — Io prendo una minestra di pasta e fagioli. — E per secondo? — C’è del pesce? — Abbiamo triglie, sogliole e trote. — Io prendo una trota. E tu, Giovanna? — Io preferisco un bisteca alla fiorentina. Qui la faranno bene senz’altro? — Certo, signorina, è la nostra specialità. Insalata verde di contorno? — Sì, per tutte due. — Io vorrei una zuppa inglese per venire. — È troppo pesante! — Ma è così buona! — Come voi! Io mangero una macedonia di frutta. — E da bere? — Un quarto di rosso uno di bianco e mezza bottiglia d’acqua minerale.
Il lavoro di Marino.
— Ti ho visto un po’ stanco questi ultimi giorni Marino. Cosa c’è? — Sto lavorando come un pazzo e sono pieno di preoccupazioni. — E riprogetti di quel nuovo quartiere? — Si, lì stiamo finendo adesso. — Perché sei preoccupato? — Perché con questo crisi generale non ci daranno altri fondi e non potremo costruire gli asili e l’ospedale. — Ma non mi hai detto che il comune ha messo a disposizione una grossa cifra? — Sì, ma basterà appena per le case popolari le strade e i trasporti. — I lavori sono già iniziati? — Solo in una zona. — Quando finiranno? — A febbraio o a marzo l’anno prossimo. — Per fortuna le imprese e delizie stanno facendo un buon lavoro.
Il lavoro di Giovanna.
— E tuoi studi, Giovanna? — Mi resto solo la tesi. — La stai già facendo? — Sto scrivendo il primo capitolo. Pensi che ce lo farò a finire per novembre? — Sono sicuro di sì. Non sarà difficile. — Ho ancora quattro mesi davanti: luglio, agosto, settembre e ottobre. — E a dicembre ci sposiamo. — Spero proprio di sì. Ma ho bisogno di trovare un posto nelle scuole qui. — Lo cercherò io. Ma dovrai fare la supplente al inizio. — Meglio che niente. Tu sei d’accordo, vero? — Certo tesoro. Non vedo l’ora di averti qui. — Verro giù subito appena finita la tesi.
Il conto.
— Caffè signori? — No, grazie. Il conto, per favore. -Allora, mezza minerale, vino, servizio, iva. — Grazie. Ecco a Lei. — Un momento, vado alla cassa e le porto il resto. — Gai degli spiccioli per la mancia, Giovanna? — Sì, eccoli.
Terza parte. In trattoria.
— Buongiorno, dottore. — Giorno. Il noi tavolo è libero? — Eccolo, si accomodi. Vuole qualcosa di speciale oggi? — No, il solito menù a prezzo fisso. — Allo re, come primo ci sono gli spaghetti o il minestrone? — Spaghetti al ragù, per favore. — E per secondo brasato o bistecca ai ferri? — Prendo un brasato e un quartino di vino.
Imprese e delizia.
— Come vanno d’affari, geometra? — Abbiamo poco lavoro di questo periodo, ragioniere. — Non state lavorando a quelli impianti fuori città? — Sì, ma gli stiamo fenendo e non arriva nient’altro. — È una crisi generale. — Credo di sì. — Pensa che ci sara una ripresa? — Non so. Noi non avremo niente da fare da ottobre a gennaio.
Осталось несколько недель до начала учёбы. В соцсетях появляется масса комментариев от одногрупников на эту тему. Видимо, отдых затянулся, лето закончилось, повеяло осенью и у нас сегодня даже был дождь. Небывалое дело в это время! Но я не о погоде хотела рассказать. В нашей академии есть много иностранцев и, как полагается, большинство — китайцы. Ребята, в основном, с высоким уровнем художественной подготовки, трудяги, ну, и много чего ещё про них можно наговорить… Конечно, я уже обзавелась знакомыми. И несмотря на то, что итальянский им даётся очень трудно, в силу огромного отличия от их родного языка, мы неплохо общаемся, и я даже уже выучила несколько хулиганских выражений на китайском (скажу, что китайские друзья тоже обогатились русским крепким словцом:-) Имена у них у всех для нас, конечно, причудливые, но в то же время интересные. Например, Сиау или Йуинь, по-моему, очень красивые. Для итальянцев выговорить такое не представляется возможным и поэтому хитрые китайцы решились переводить свои имена на знакомый итальянскому уху аналог. Так у нас появился китаец Розарио, очень позитивный парень, учится в альтернативной студии живописи. Ещё одна девушка китаянка, зовут Констанция или Коко (ей так нравится больше, говорит, что первым именем ей захочется, чтобы её называли в пенсионном возрасте:-) . Она недавно дописала картину — копию с произведения Караваджо «Святой Матфей и ангел» первый вариант. Итак, чем примечательна эта картина? Первоначально картина была нарисована художником по заказу духовенства. Но после окончания была отвергнута в силу несоответствия образа главного персонажа канонам. Далее картина была выкуплена известным богатым коллекционером, но не это главное. Это произведение было уничтожено в Берлине в 1945 г. Сохранилась лишь черно-белая копия. Так вот, наша Коко взяла на себя труд по имеющимся картинам Караваджо воссоздать цветную копию утерянной навсегда картины мастера. Интересно, правда? Коко подняла материалы со всеми возможными подробностями и вот что у неё вышло. Говорю сразу, она большая молодец. Buonanotte, друзья!
Lezione undici.
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Incontri con stranieri.
Prima parte.
Qui a Venezia si sentono le lingue dei tutti paesi del mondo. Oggi pomeriggio porterò una coppia tedesca a Ca Rezzonico e alla chiesa dei Frari. Domani arriverà un gruppo di turisti americani in un albergo qui vicino. La direzione mi ha detto che rimanderà qui. Io e miei colleghi li partiremo a fare il solito giro del Canal Grande. Ma anche dei clienti italiani. O, ci ne sono due in arrivo una coppia di mezz’età. Lui le parla sottovoce e le offre il braccio per scende lo scalino.
Seconda parte. In gondola.
— Sa che i nostri vicini di camera sono greci. Sono arrivati ieri e partiranno fra una settimana per Parigi. — Hai parlato loro in Italiano? — Sì, lo sanno un po’ tutti i due. — Sei contenta di questo giretto in gondola? — Sì, è proprio un regalo romantico per il mio compleanno. — Ecco il Ponte di Rialto. — Perché non scendiamo qui? Vorrei vedere il mercato di pesce.
— Fa troppo caldo adesso. Ci tornerete domani mattina tu e i ragazzi mentre io scriverò rapporto sul caso perone. — Ma domani partiamo per Firenze? — O che testa! — Allora adesso andiamo a Rialto.
Al mercato dei pesce.
— Gamberetti, cozze, vongole, roba fresca pescata sta notte. — Quanto vengono gli scampi? — Tutto a buon mercato. Quanti ne vuole? — Mezzo chilo e due belle sogliole. — Pesce di prima qualità. Ce ne per tutti.Due bel pesce da fare in bianco, signora? — No, grazie, siamo solo di passaggio qui. — Scusi, sa da che parte dobbiamo andare Ca’Pesaro? — Sì, andate fino in fondo alla pescaria e girate a sinistra dopo il ponte, poi domandate di nuova.
Alla fermata del vaporetto.
— Dove si fanno i biglietti? — Qui alla fermata, prima di salire. — C’è una signora francese che non lo sa e fa una gran confusione. Come si dice «pagare prima» in Francese? — Come sei agitata Maria-Teresa! Non vedi il biglietario le ha già dato il biglietto e lei ha fatto un bel sorriso. — Ecco il vaporetto. Ma ci hanno sbarcato il passaggio. Che cosa vuol dire? — Calma, calma. Vuol dire che prima scenderanno gli altri passeggeri e poi ci apriranno il passaggio e saliremo noi.
Di ritorno dal Lido.
— Finalmente ho fatto una bella nuotata e ho preso un po’ di sole. — C’è un signore che ti fa cenno di saluto. Lo conosci? — Dove? È un inglese che sta in nostro albergo. Le ho parlato sta mattina a colazione. — In Inglese? — Si capisce, lo so abbastanza bene ormai. — Già è vero. Tu e papà avete il dono delle lingue. Quanti ne sapete? — Sappiamo l’Inglese e il Tedesco e papà sa anche l’Olandese e lo Spagnolo.
Terza parte. Una guida in San Marco.
— Prego signori, da questa parte i mosaici si vedono meglio di qui. — Scusi, quanti ce ne sono? — Ce ne sono cinque sulla facciata esterna, uno per ogni arca. — Di che stile la basilica? — Un momento, per favore. La signorina tedesca mi ha chiesto qualcosa. — Anche questi signori spagnoli vogliano fare una domanda. — Calma, calma, una lingua per volta. — Che poliglotta! Quante lingue sa Lei?
A Esolo.
— Allora chi viene a fare un giro a motoscafo? — Non so. Rosella mi ha detto che resterà a Mestre tutto il giorno. — Le hai parlato stamattina? — Sì, dieci minuti fa al telefono. — E Marco? — Non gli ho ancora telefonato, ma deve essere occupato oggi. — Non conosci altre persone qui a Esolo? — Ne conosco tante. Proverò telefonare a due francese che ho conosciuto la settimana scorsa.
В этом году любимому поселку исполнилось 800 лет. Днём были организованы развлекательные мероприятия. Пели песни танцевали приглашенные и гости местного разлива. По улице ходили вот такие бабушки. Была небольшая ярмарка, где продавались различные сувенирчики. В дальнем уголке праздничной площади жарили шашлыки. В парке поставили огромный батут, где малыши-карандыши скакали доупада. Были и лошади. Конечно, не на батуте, а рядышком в сопровождении девочек-наездниц катали ребят постарше. Чуть дальше расположились кузнецы, изготавливали разные красивые завитушки. Вообще, настроение у народа было приподнятое, несмотря на хмурящуюся погоду. Ах, да! К этому празднику в центре вдруг откуда не возьмись выросли красочные клумбы, и даже набережная почти была готова. К вечеру был приглашён музыкальный зажигательный коллектив, который взорвал и так уже раскрасневшуюся от горячительного публику. И большой праздничной точкой в этом торжестве стал, конечно, салют, который мы уже наблюдали с балкона. Он был великолепным!
Вернувшись к родным пенатам, незамедлительно посетила своего учителя и директора художественной школы Людмилу Ивановну. Немного порисовала с натуры. Получился вот тако натюрмортик. Жаль на большее не хватило времени.