Un viaggio in treno. Осваиваем диалоги. Путешествие на поезде.

Lezione nove. Nona lezione.
Un viaggio in treno.
Prima parte.
Siamo sull’espresso Torino-Milano-Venezia che proprio affollato oggi. ‘E solo giovedì. Ma c’è un mucchio di gente che fa il ponte fino a domenica e va trovare  i parenti e gli amici. Per fortuna siamo arrivati alla stazione presto. Giovanna no ha prenotato i posti quando è andata a comprare i biglietti. Ma siamo stati fortunati e abbiamo trovato questi qui vicino al finestrino. Dove sono andati Paolo e Alberto? Forse sono usciti nel corridoio a fumare e a chiacchierare.
Seconda parte. Alla biglietteria.
— Quattro biglietti di secondo classe per Venezia. — Andata e ritorno? — No, solo andata. Supplemento rapido? No, prendiamo l’espresso. Dobbiamo prenotare i posti? — Come crede, se vuole le cuccette, è meglio prenotare. — No, viaggiamo di giorno. C’è il vagone ristorante? — Signorina, c’è un mucchio di gente che aspetta. Queste cose si chiedono al ufficio informazione. — Oh, scusi, ci vado subito. Dov’è? — Di fronte al giornalaio.
Alla stazione di Verona. 
— Scusi, questi posti sono prenotati? Non credo, e signore che è salito con noi a Torino è sceso a Milano. — Bene, Angela, ho trovato due posti. Scendo a prendere le valige. — Che fortuna trovare ancora posto all’ultimo momento. Ah,  ecco qui tutto sistemato. Scusi, c’è un vagone ristorante sul treno? Sì,  ma e due turni del pranzo sono già finiti. — Forse vendono dei cestini da viaggio. — Trovi  a chiedere a ragazzo che vende le bibite e i panini. ‘E appena passato.

Che rabbia.

— Biglietti, prego. — Mia cugina ed io non abbiamo il biglietto. Siamo saluti a Verona all’ultimo momento. — Allora, devono fare il biglietto adesso.  Dove vanno? — A Torino? — C’è anche la multa da pagare. — Io pago il biglietto e niente altro. — Che dice? — Dico che pago il biglietto e niente di più. — Ma conosce il regolamento. — Ma che regolamento? Che storia sono queste. —  Mi dispiace, signore, se non paga loro devono scendere alla prossima stazione. — Giuseppe, il controllore ha ragione. E inutile discutere. Paghiamo e basta.
Scendendo alla stazione di Venezia. 
— Che sollievo, un altro viaggio in treno è finito.  — Un momento, calma, primo svestiamo i bagagli. — Dov’è papà? — Non è ancora sceso. Ha attaccare battone con il signore senza il biglietto. Sono tutte i due diffusi dell’inter. — Oh, dio, proprio adesso. Allora, tu e Giovanna cominciate a portare qualche valigia al deposito bagagli. — E poi andiamo al ufficio prenotazione alberghi. — Dov’è che trovare almeno un albergo di seconda. Conoscete papà e suoi gusti. — Chi sa che cosa troviamo con questo ponte di fine settimana.
Terza parte. Rapido o espresso. 
— Milano, seconda classe supplemento rapido. — Questo rapido non porta la seconda classe. — Devo fare biglietto di prima? — Sì. Oppure prende l’espresso che parte dieci minuti dopo. — E quando arriva a Milano? — Ci arriva mezz’ora dopo il rapido. — Allora prendo il rapido prima classe. Da che binario parte? — Dal binario diciassette.
La fine del viaggio.
— Finalmente siete arrivate. Come avete viaggiato? — Oh, Dio, siamo state proprio sfortunate. Il treno è partito con tre quarti d’ore di ritardo. — Ma dov’è tua mamma? — ‘E ritornata di vedere se abbiamo dimenticato qualcosa nello scompartimento. — Perché? Il bagaglio non è tutto qui? — Ma sai come la mamma vuole assere proprio sicura. — Avete pranzato nel vagone ristorante? — No, abbiamo comprato dei cestini da viaggio.

Leave a comment

You must be logged in to post a comment.