La svolta impressionista. Paul Durand Ruel

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«L’inizio dell’arte d’avanguardia si fa risalire agli impressionisti non solo per le novità linguistiche e tematiche della loro pittura: Essi non determinarono semplicemente una rottura con le norme estetiche dell’accademia – scrive Fitzgerald. – Sarebbero forse rimasti poco noti come erano verso il 1870. Accopiando la loro nuova estetica con la fondazione di un sistema commerciale e critico di supporto alla loro arte, essi non solo crearono il movimento dell’Impressionismo, ma le condizioni materiali per lo sviluppo dei movimenti moderni che avrebbero dominato l’arte del XX secolo. Verso il 1890, gli sforzi concertati degli impressionisti (otto le mostre organizzate a Parigi, dal 1874 al 1886), dei critici amici (come Castagnary, Duranty, Chesneau e Zola), dei primi collezionisti e del loro principale mercante, Paul Durand Ruel, arrivano a creare una rete internazionale, che negli anni successivi determinerà il grande successo culturale ed economico del movimento. Paul Durand Ruel (1831-1922) rappresenta il prototipo del nuovo mercante innovatore, allo stesso tempo sul piano delle scelte artistiche e su quello delle strategie commerciali. Dopo aver lavorato nella galleria del padre, alla fine del 1862 ne eredita l’attività, sviluppando in particolare un interesse per Courbet e per gli artisti della scuola di Barbizon (Daubigny, Diaz de la Pena, Millet e Theodore Rousseau, di cui compra in blocco settanta quadri). Il suo rapporto con gli impressionisti incomincia nel 1870 a Londra, dove, tramite Daubigny, conosce Monet e Pissaro. Questi vengono inclusi nella prima mostra della sua galleria londinese, dove sucessivamente, nel 1872, espongono anche Manet, Degas, Renoir e Sisley. Nello stesso anno Durand Ruel acquista, nello studio di Manet, ventitré opere, base del primo stock di opere della nuova tendenza. Dopo una grossa crisi finanziaria che lo costringe a vendere gran parte delle opere del suo magazzino, verso il 1880 ricomincia a comprare opere degli impressionisti. Nel 1886 organizza a New York la prima mostra degli impressionisti all’American Art Association e subito dopo apre una sua succursale nella città americana (dopo il 1888 sarà diretta dai suoi figli). È grazie al mercato americano che ottiene i suoi maggiori successi economici. Queste sono in sintesi le caratteristiche innovative della sua attività: 1. Interesse per la valorizzazione di una nuova pittura non ancora richiesta dal mercato. 2. Volontà di avere il monopolio su questa produzione artistica (per controllare e imporre le quotazioni), attraverso l’accumulazione di opere in magazino e la stipulazione di contratti con i suoi artisti (anche se solo tramite accordi orali e spesso con grandi ritardi di pagamenti). 3. Allestimento di una serie di mostre personali, dal 1883, cosa che rappresentava quasi una novità assoluta. 4. Apertura di proprie filiali all’estero e organizzazione di mostre anche in altri spazi espositivi (Londra, Bruxelles, Rotterdam, Boston) per costruire un mercato internazionale. 5. Valorizzazione critica della nuova arte attraverso la fondazione di riviste, sia pure di breve durata : “La Revue internazionale de l’art et de la curiosité” (1869) e “L’art dans les deux mondes” (1890-1891). Con la crescita del successo degli impressionisti, la sua posizione di monopolio è subito messa in crisi dalla concorrenza di altri mercanti. Per esempio George Petit, che fonda nel 1882 la sua Exposition internationale, in eleganti spazi, e incomincia ben presto ad avere rapporti con impressionisti come Monet. Tuttavia la strategia commerciale e critica di Durand Ruel si può considerare come il modello di riferimento su cui si strutturerà il nuovo mercato d’avanguardia internazionale…»

Da «Il sistema dell’arte contemporanea» Francesco Poli, Editori Laterza, 2011

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